La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dalla Clinica con la collaborazione degli studenti per Brogogopal Mondal contro il provvedimento del giudice di pace che aveva rigettato il ricorso contro il decreto di espulsione.
La Corte ha ribadito il proprio costante orientamento secondo cui la mancata traduzione del decreto di espulsione determina la nullità dell’atto, che non può essere sanata con un’attestazione di indisponibilità del traduttore quando questa non sia sufficientemente motivata, e tale nullità non può ritenersi esclusa per raggiungimento dello scopo, poiché il principio di sanatoria si applica solo al processo civile e non al procedimento amministrativo.
Leggi l’ordinanza della sesta sezione civile della Cassazione